Baby-à-porter

Possibile che avere un figlio significasse lasciare la propria personalità in sala parto?

Emma vuole un figlio allora qual’è il problema? E’ che non sempre si può ottenere tutto quello che si vuole e la protagonista così inizia tutta una trafila per capire come mai non riesce a concepire il suo tanto desiderato bambino. E dopo che hanno capito qual’era il problema anche la trafila  procreazione assistita, riuscirà la nostra moderna eroina a coronare il suo sogno?

Sinossi

 

Cosa può volere Emma di più dalla vita?! Un bambino! Questo è quello che vi risponderebbe una donna sui trent’anni, con un marito innamorato, un lavoro ben retribuito, una casa di proprietà, una macchina station wagon, una gatta e un’amica con la quale chiacchiera dall’età del liceo. Anche Emma la pensa così. Ma la sua risposta è un po’ più articolata: Emma vorrebbe un bambino, che possibilmente nasca dopo l’estate, meglio se femmina. Vorrebbe quindi una bambina, cui stia bene il rosa, che impari presto a prendere il biberon e che possibilmente dorma almeno cinque ore di fila ogni notte. Chiede troppo?

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