La parità mancata


La parità mancata. La lunga strada delle donne tra carriera e famiglia. 

All’inizio le donne sono addirittura in una posizione di supremazia perché scolasticamente hanno risultati più brillanti degli uomini.

Entrate nel mondo del lavoro inizia la disparità, lerché vengono pagate un 30% in meno.

Il grande gap avviene nel momento in cui decidono di avere un figlio.

Infatti le donne fanno un passo indietro per avere più tempo per la famiglia. Lasciano il lavoro pensando di ritornare quando il bambino diventerà grande ma purtroppo, soprattutto in Italia è difficile rientrare nel mondo del lavoro.

Nei casi migliori chiedono il part-time, il che però le renne più deboli economicamente un giorno anche a livello pensionistico per essere quelle disponibili nel caso di qualsiasi necessità della prole.

Purtroppo il patriarcato non aiuta nemmeno gli uomini. Entrambi si privano di qualcosa: gli uomini rinunciano al tempo con la famiglia, le donne alla carriera.

La cosa importante, quando si forma una coppia prima e una famiglia poi è la parità sia a livello pratico con i figli e con le faccende domestiche, che con il carico mentale. Senza questo è veramente difficile per una donna riuscire a lavorare fuori casa nel momento in cui si crea una famiglia.

Secondo la Goldin, dobbiamo cambiare il modo in cui è strutturato il lavoro. Dobbiamo rendere più remunerative e produttive le posizioni flessibili.

La parità mancata la trama:

Un secolo fa era un dato di fatto che una donna laureata fosse costretta a scegliere tra una carriera appagante e la possibilità di costruirsi una famiglia.

Oggi ci sono più donne laureate che mai e in numero sempre maggiore desiderano realizzarsi nella vita professionale senza rinunciare a quella privata e ad avere dei figli, ma le sfide persistono nell’ambito lavorativo e a casa.

Come mai sembra che in cent’anni poco o nulla sia cambiato? Claudia Goldin, docente all’università di Harvard e premio Nobel per l’Economia, ripercorre le strategie adottate da generazioni di donne per affrontare e risolvere il problema di conciliare carriera e famiglia, rivelando perché la vera equità per le coppie che lavorano rimanga un’aspirazione costantemente frustrata.

Basandosi su decenni di ricerca, Goldin fornisce uno sguardo nuovo e approfondito sulle diverse esperienze delle donne dal 1900 a oggi, esamina le ambizioni che le hanno animate e gli ostacoli che hanno dovuto superare in termini di carriera, lavoro, matrimonio e figli.

E mostra come il vero vulnus siano le professioni «avide», ossia quelle che, compensando in modo sproporzionatamente maggiore la disponibilità a lavorare più ore e perfino nel fine settimana, tendono a perpetuare le disparità tra donne e uomini.

Promulgare leggi antidiscriminatorie e fare il possibile per eliminare gli stereotipi di genere sono passi importanti, ma non sufficienti.

Se vogliamo raggiungere l’uguaglianza tra i sessi e l’equità tra i partner, occorre innanzitutto apportare cambiamenti sostanziali al modo di concepire il lavoro.

Unendo prospettiva storica e attualità, il libro di Claudia Goldin permette di comprendere meglio le differenze di genere nel mercato del lavoro di ieri e di oggi, suggerisce soluzioni affinché questo sia più equo per le lavoratrici di domani e getta nuova luce sulla continua lotta per un’equa distribuzione dei compiti all’interno delle coppie. Un’opera fondamentale nel lungo cammino verso la parità.

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