Secchione ma non troppo

Secchione ma non troppo un libro che ho deciso di regalare ai miei nipoti perché capiscano l’importanza dello studio e della scuola. Sono stata la prima a sentirmi “parcheggiata” a scuola in attesa dei 18 anni e della vita “vera” per poi capirne l’importanza (come tutti gli adulti) quando era troppo tardi!

“L’efficacia di un metodo dipende sempre dall’impregno costante e dalla voglia di arrivare alla meta prefissata, oltre che da un certo grado di conoscenza di sé, dei propri limiti e punti di forza.”

Luca suggerisce per esempio di escludere le pratiche dannose come la “divano terapia”…. ma dice anche che studiare dalle 2 di pomeriggio alle 2 di notte non è la cosa più saggia da fare; consiglia di non avere paura in classe, di buttarsi sempre con i professori, anche col rischio di dire la cosa sbagliata, perché sbagliare è più umano che avere sempre ragione.

Racconta le ragioni che lo hanno spinto ad amare lo studio, spiega quanto siano importanti la curiosità e la fantasia per riuscire a memorizzare i concetti, o come sia necessario svagarsi nel tempo libero facendo però in modo che i divertimenti non costituiscano un problema e restino invece una risorsa per ricaricare le batterie.

Ricordando che senza il rigore e la precisione tutte le indicazioni sono vane e che “lo studio è solo una parte di noi, non può e non deve assorbire tutto il nostro tempo. L’esperienza, il dialogo, le relazioni sono il vero contenuto della vita”.

Secchione ma non troppo la trama:

Luca Marannino: uno studente milanese di diciotto anni come tanti se non fosse per la sua pagella di fine anno che ha un unico identico voto in tutte le materie: 10. Tutti 10 in uno dei più selettivi e severi licei classici d’Italia: il Berchet. Cosa c’è dietro questa brillante performance?

Penserete al solito secchione, antipatico e un po’ sfigato e invece no. Luca studia, certamente, ma non a livelli disumani, solo studia con costanza e curiosità e poi “vive”: gioca a basket, ha una fidanzata, aiuta i ragazzi dell’oratorio, studia pianoforte, esce con gli amici. In questo libro, con grande precisione ma anche con un pizzico d’ironia, Luca ci mette a parte dei suoi segreti per eccellere senza farsi troppo male: il suo metodo di studio, i trucchi per “incantare” i professori, (questo è fantastico! Ad esempio parlare come loro, io l’ho capito solo all’università!) i suoi hobby che come Luca sostiene, sono funzionali a un percorso scolastico di successo. E quattro lettere aperte indirizzate ai genitori, ai professori, ai colleghi studenti e… a tutti i secchioni. 🙂

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