Il gatto con gli stivali

Il giorno di capodanno, io e la mia famiglia siamo andati a mangiare fuori e senza una meta precisa abbiamo optato per un dopo pranzo al cinema, nella speranza di trovare posto nella proiezione del gatto con gli stivali. La possibilità era minima, visto che io preferivo la cara vecchia pellicola al 3d, insomma ci siamo dovuti accontentare della seconda fila con il collo tirato in alto.

Fortunatamente il film è stato meraviglioso, molto bello da vedere e non ci siamo nemmeno accorti del tempo passato, a parte dopo con qualche doloretto ;).

In un antico borgo spagnolo, Gatto e Humpty Dumpty sono cresciuti come fratelli in un orfanotrofio, col sogno di trovare un giorno i fagioli magici e arrivare all’oca dalle uova d’oro. Nel frattempo, geloso del suo compare più atletico ed amato, Humpty non ha però disdegnato la strada del crimine ed è proprio in occasione di una rapina che qualcosa è andato storto e la loro amicizia si è frantumata. Gatto si aggira da allora come un fuorilegge, in cerca di un modo per ripulire il suo nome, mentre Humpty fa squadra con Kitty Zampe di Velluto, una gattina bella e scaltra. Il destino li rimette un giorno insieme, finalmente sulle tracce dei fagioli magici. (mymovies.it)
La storia è molto bella, intrigante per i suoi effetti speciali e ancora una volta vengono toccati i valori della famiglia, dell’amicizia e della fiducia nel prossimo.

Il Gatto con gli stivali, magistralmente doppiato e interpretato da Antonio Banderas, rappresenta il buono reso cattivo solo perché si trovava nel luogo sbagliato al momento sbagliato e Humpty non contento di averlo tradito già un volta, escogita un piano per tradirlo doppiamente e vendicarsi contro di lui, per una rabbia che aveva solo bisogno di essere chiarita a quattro occhi e con il cuore in mano.

Bello il messaggio che può dare ai nostri figli e molto divertente invece quel tempo che trascorreremo con loro.

Tutto perfetto a parte il fatto che Antonio Banderas deve sempre essere uno sciupa femmine e qui mi fermo ;).

 

Buona visione.

 

5 commenti su “Il gatto con gli stivali”

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