Streghe: Storie di donne indomabili dai roghi medievali a oggi.
Non c’è bisogno di far parte di WITCH. Se siete donne e avete l’ardire di guardarvi dentro, siete delle streghe. Manifesto di WITCH (Women’s International Terrorist Conspiracy from Hell) New York, 1968
La caccia alle streghe, distruggendo a volte intere famiglie, facendo regnare il terrore, reprimendo senza pietà comportamenti e pratiche considerate come intollerabili, ha contribuito a forgiare il nostro mondo.
La caccia alle streghe si è scatenata nel Rinascimento, cominciando verso il 1400 ed espandendosi a partire dal 1560. Le esecuzioni sono proseguite fino al XVIII secolo, come quella di Anna Göldi, decapitata nel 1782 a Glaris, in Svizzera.
La schiacciante maggioranza delle condanne è stata eseguita da tribunali civili. In materia di stregoneria, i giudici laici «si sono rivelati più fanatici di Roma».
Le donne deboli nel corpo e nello spirito, animate da un insaziabile desiderio di lussuria, le streghe erano considerate prede facili per il diavolo.
La campagna condotta tra il 1587 e il 1593 in ventidue villaggi nei dintorni di Treviri, in Germania – dov’è nata la caccia alle streghe e, insieme alla Svizzera, suo epicentro – fu così feroce che lasciò in vita solo una donna su due; in tutto ne furono bruciate 368.
Si credeva che la stregoneria fosse ereditaria, quindi intere stirpe di donne sono state giustiziate.
Sono stata in Africa in Burkina Faso della casa Delwende ci sono le donne accusate di stregoneria e allontanate dai loro villaggi dalla famiglia dai figli è assurdo che tutto ciò succeda ancora oggi spesso sulle accuse di familiari del marito del marito che magari non vuole più la moglie o di qualche vicino a cui queste donne per qualche motivo erano antipatiche.
Streghe: Storie di donne indomabili dai roghi medievali a oggi, la trama:
La storia dell’odio secolare contro la libertà delle donne in un libro-manifesto del femminismo contemporaneo.
Nel 1487 si diffonde in Europa il Malleus Maleficarum: legittimato da una bolla di papa Innocenzo VII, il libro spiega come identificare e perseguitare le “malefiche” creature che «uccidono il bambino nel ventre della madre, tolgono la fertilità ai campi, stregano uomini, donne, animali; fanno soffrire, soffocare e morire vigne e piantagioni; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire».
Per essere dichiarate streghe basta il sospetto: alcune vengono bruciate sul rogo per i loro costumi ritenuti troppo liberi, per aver rifiutato un corteggiamento o per essersi opposte a delle molestie, per la loro sapienza nelle scienze mediche o per condurre una vita appartata.
Per tutto il Rinascimento, migliaia di donne vengono perseguitate, torturate e uccise.
Attraverso un’analisi precisa e originale, Mona Chollet rintraccia in questa oscura tragedia l’origine della condizione femminile attuale.
Perché l’accusa di stregoneria, di essere le lussuriose amanti del diavolo, divenne presto un’arma di sottomissione.
È da quel momento che la donna ha lentamente cominciato a chiudersi in un ristretto spazio domestico, a rinunciare alle proprie ambizioni, a sopprimere i propri desideri, ma non solo.
È qui che nascono molti dei nostri pregiudizi: verso le donne anziane, simili all’iconografia tipica del sabba, verso le zitelle, le libertine, le ribelli.
A distanza di secoli, infatti, in tempi di manifestazioni femministe e rivendicazioni salariali, di femminicidi e #MeToo, le streghe sono definitivamente uscite dai libri di storia, perché oggi, come ci ricorda Mona Chollet, «incarnano la donna libera da ogni limitazione, sono un ideale verso cui tendere. Le streghe ci indicano il cammino».
«Mona Chollet racconta come una parola infamante sia diventata il simbolo delle donne che lottano contro il dominio maschile.» – Le Monde
«Un saggio vertiginoso, capace di analizzare e spiegare allo stesso tempo il sistema patriarcale.» – Vice
«Il ricchissimo saggio di Mona Chollet insiste sull’odio, la paura, il disprezzo maschile verso le donne che tentavano di sopravvivere alla totale sottomissione. Ma va oltre la caccia alle streghe per allacciarsi all’intero, oscuro presente.» – Natalia Aspesi, la Repubblica
«Un libro così forte, confortante per le donne mature e sorprendente per le ragazze, non poteva che venire tradotto in tutto il mondo.» – Cristina De Stefano, Elle