Sensibilità ai denti nei bambini: come riconoscerla e perché viene

Tra i sei mesi e i due anni e mezzo di vita, al bambino nascono e si sviluppano i denti da latte che comprendono otto incisivi, quattro canini e otto molari e che saranno poi sostituiti nel corso degli anni dai denti definitivi. Non tutti i bambini manifestano malessere o disagi particolari durante la dentizione, alcuni tendono a sbavare di più e a mordicchiare oggetti per alleviare il fastidio alle gengive, altri invece hanno reazioni più marcate.

Anche se i denti da latte cederanno presto il posto ai denti definitivi, questo non significa che non ci sia bisogno di prendersene cura o che non rischino di venire attaccati dalle carie come i denti degli adulti. Inoltre la dentizione decidua (cioè dei denti da latte) pone le basi per la salute futura della bocca, contribuendo al giusto allineamento dei denti definitivi e a prevenire alcuni patologie piuttosto comuni che possono essere cause della sensibilità dentale o conseguenze della formazione di una carie.

I denti da latte dei bambini sono più tozzi dei denti permanenti e lo smalto e la dentina (la parte interna del dente molto sensibile) sono più sottili dei denti definitivi, rendendoli così più deboli e di conseguenza più vulnerabili allo sviluppo di carie o ad un’infiammazione gengivale.

Ecco perché è molto importante prendersi cura dei denti dei bambini sin dalla loro prima apparizione e pulirli tutti i giorni dopo ogni pasto. La spazzolatura, infatti, deve avvenire quotidianamente tramite uno spazzolino a setole molto morbide o utilizzando una garza imbevuta di acqua, o magari con l’aiuto di un po’ di bicarbonato di sodio (meglio evitare il dentifricio fino almeno ai tre anni, perché fino a quell’età i bambini non sono ancora in grado di non ingoiare il dentifricio).

Ovviamente, insieme ad una corretta igiene orale, deve essere sempre associata una sana alimentazione. Evitiamo quindi di dare al bambino cibi troppo zuccherini così da evitare problemi alla bocca e ai dentini, scongiurando l’indebolimento dello smalto e la formazione di una carie.

Legata alla presenza di una carie, di cui può essere anche campanello di allarme, è l’ipersensibilità dentale.

La sensibilità dentale si verifica nel momento in cui la radice di un dente viene esposta a causa di un assottigliamento dello smalto del dente che lascia scoperta la dentina che entra in contatto con cibi troppo caldi o troppo freddi o con cibi troppo acidi causando dei dolori di breve durata ma molto intensi.

Non è possibile stabilire un’età in cui di norma può insorgere la sensibilità dentale ma è un disturbo legato maggiormente agli adulti, considerando che la sensibilità dentale è spesso collegata a problemi di tipo parodontale.

Ciò non significa che i bambini non ne possano soffrire. Soprattutto oggi giorno, in cui i bambini fanno un vero e proprio abuso di bevande e cibi molto zuccherati (come succhi di frutta, coca-cola, merendine e dolciumi vari) che erodono lo smalto dei denti rendendoli più sensibili.

Normalmente comunque, anche nei bambini, la sensibilità dentale è sinonimo di un qualche altro problema; nel loro caso specifico è più probabile che si tratti della presenza o dell’insorgenza di una carie.

Tra le altre cause che possono provocare la sensibilità dentale possiamo trovare, per esempio, una spazzolatura dei denti troppo vigorosa o effettuata utilizzando uno spazzolino con setole troppo dure che vanno ad indebolire gli strati protettivi dei denti.

Anche il bruxismo, cioè quella patologia che induce le persone a digrignare i denti involontariamente mantenendo i muscoli della mandibola in una posizione fissa, può causare nel lungo periodo un indebolimento dello smalto dei denti, lasciando scoperta la dentina.

Avere denti scheggiati o rovinati può causare sensibilità dentale, ecco perché in questo caso sarebbe opportuno recarsi subito dal dentista per sistemare la situazione con un’otturazione o un’estrazione, per esempio.

Un altro problema molto comune è sicuramente la placca. Anche questa patina trasparente e adesiva che si forma sui nostri denti a causa dei residui di cibo che non sono stati rimossi correttamente, può causare l’indebolimento dello smalto dei denti rendendoli più sensibili ai cibi e agli sbalzi termici.

Il modo migliore per risolvere il problema della sensibilità, oltre che prevenire i danni allo smalto dei denti adottando una routine di igiene orale completa, è quello di utilizzare dentifrici e collutori a base di nitrato di potassio (un agente anti-sensibilità) e di spazzolare i denti con movimenti meno energici, magari utilizzando spazzolini elettrici a batteria che permettono di tenere sotto controllo la pressione ed utilizzando sempre quelli con setole morbide (a prescindere che siano spazzolini tradizionali o elettrici).

In casi estremi, invece, è possibile far ricorso ad una terapia laser. Questa terapia permette di ridurre notevolmente o addirittura eliminare del tutto il problema della sensibilità dentale andando ad applicare sostanze come il fluoruro di sodio e il fosfato di calcio nelle parti scoperte del dente risolvendo così il problema nell’arco di poche settimane.

La sensibilità dentale, quindi, può essere curata ma soprattutto prevenuta imparando a prendersi cura della propria bocca sin da piccoli. I genitori hanno il ruolo fondamentale di occuparsi della salute dei dentini dei bambini quando sono troppo piccoli e poi di insegnare loro come curarli nel modo corretto giorno dopo giorno.

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