L’asilo dei papà

In linea con il post di ieri, vorrei proporvi questo film molto simpatico.

In questo periodo si parla di mamme che si reinventano, e se invece sono i papà a reinventarsi?

Una commedia molto carina, con Eddie Murphy, un papà che improvvisamente si ritrova senza lavoro e insieme ad un suo amico nonché collega decidono di lanciarsi in questa nuova esperienza, del tutto inesperti ma con tanta voglia di fare.

Con il tempo e parecchi ostacoli, lungo il percorso, riusciranno a dar vita al loro sogno…peccato che….una nuova insidia li mette alle strette.

Riusciranno a trovare il coraggio di superarlo?

Bellissima commedia, divertentissima e buffa davvero. Vedere questi cuccioli, che poi non sono altro che l’esempio dei nostri, che crescono, imparano, fanno cose buffe e bizzarre e questi padri che non sono mai stati nemmeno capaci di gestire i propri figli ritrovarsi nel caos che un bambino insieme ad altri 15 bambini possa fare.

Come sempre la passione è il motore della nostra energia vitale. E in questo film troverete parecchi spunti spunti di riflessione, sulla nostra attuale società in crisi, sul lavoro che manca, sui problemi economici, e chi lo sà magari qualcuno di voi decide di fare la stessa cosa :).

 

 

6 commenti su “L’asilo dei papà”

  1. ciao Ale, ho visto questo film e mi ha particolarmente coinvolta, la mia storia assomiglia molto a quella del protagonista, io ero titolare di un’agenzia immobiliare, che ho lasciato nelle mani di mio cognato quando ho scoperto di aspettare la mia prima bimba,più tardi quando i miei bimbi erano due ed hanno cominciato la scuola dell’infanzia mi sono ritrovata a vivere una nuova avventura, sono diventata insegnante nella loro stessa scuola, all’inizio avevo la presunzione di credere di dover essere io ad insegnare ai bambini qualcosa e di poter “dominare” la loro infinita vivacità canalizzandola dove ritenevo più opportuno, ma mi ritrovavo a vivere le stesse scene tragiche del film , poi un giorno anch’io come il protagonista ho provato a guardare il mondo con gli occhi dei bambini. ho lasciato che mi guidassero loro ed ho scoperto che avevo molto da imparare e i bambini avevano molto da insegnarmi, sono nati così tantissimi progetti, dalla visita in strada con il vigile alla scoperta della segnaletica, dall’incontro con il dentista a scuola, dalla castagnata con le famiglie nel parco della scuola alla vendemmia e alla preparazione del vino, dalla raccolta e classificazione delle foglie autunnali alla gita didattica, dalla preparazione dei bisotti alle feste di ogni tipo,dalla cura dell’orto ai corsi di educazione musicale, danza classica, lingua inglese, eduazione motoria e informatica, ero coordinatrice didattica e quindi ideavo e curavo i diversi progetti ed ogni volta mi trovavo ad essere ostacolata dalle altre insegnanti che sostenevano “fosse troppo” per i bambini, ma questi piccoli grandi eroi hanno dimostrato come ti scrissi in un altro post che di fronte ad una montagna da scalare loro non vedono la fatica della salita ma il divertimento dell’arrampicata. ora non insegno più in quella scuola ma ho voluto riprendere gli studi proprio in virtù di questo grande insegnamento datomi dai bambini, non penso che sia troppo tardi e che possa essere faticoso, affronto questa scalata divertendomi ed entusiasmandomi. l’agenzia immobliare è ancora intestata a me e potrei tornarci quando voglio ma quello che voglio ora è seguire la strada che quei bimbi mi hanno indicato perché sento che è questo il mio percorso di vita.
    Dora

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    • Cara Dora hai fatto tuo l’insegnamento che ci ha dato Maria Montessori quando diceva dei bambini: “aiutami a saper fare …” i bambini hanno già in sè tutte le capacità basta solo controllare che non cerchino pericoli, ed è fatta!

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      • La definizione più bella che Maria Montessori ha dato dei bambini è quella di desriverli come gli operai che costruiscono il futuro, di fronte a questo suo pensiero non si può non avvertire una grande responsabilità, siamo noi infatti, a fornire a questi operai il materiale con il quale costruiranno il domani e dobbiamo impegnarci affinché esso sia solido e allo stesso tempo sia anche il più vario possibile, affinché il grande palazzo del domani che sarà costruito, possa ospitare i pensieri, i valori, i sentimenti di ognuno nel rispetto degli altri, possa non crollare mai sotto il peso del pregiudizio o dell’egoismo, possa resistere alle intemperie delle malattie, dei dolori dell’anima e del corpo, sappia offrire riparo nell’amore, nella solidarietà, nel rispetto che arrederanno le sue stanze.
        Dora

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        • Hai proprio ragione Dora! E questo é il compito delle educatrici ma soprattutto dei genitori, io a volte mi sento schaicciata dal peso di questa responsabilità, ho paura di sbagliare … speriamo di fare un buon lavoro!

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