Il trauma del trasloco

Tra gli eventi più stressanti e traumatici nella vita di una persona c’è sicuramente il trasloco. Cambiare casa è un’impresa titanica che ci lascia sempre storditi per più tempo del necessario, e purtroppo a volte influisce negativamente anche sui nostri figli soprattutto se bisogna anche cambiare città.

 

Sofia, una lettrice di Ancona con due maschietti di circa 6 e 3 anni, mi ha chiesto consigli su come muoversi per cercare case in affitto a Napoli, infatti la buona notizia di aver finalmente ottenuto un lavoro stabile si è accompagnata dal panico per il cambio di città. Le ho dato qualche consiglio sulle zone della città dove cercare e il nome di un agente immobiliare di fiducia, oltre a qualche sito internet di annunci. Ma nel nostro scambio di email mi sono resa conto che la preoccupazione maggiore di Sofia è quella dello shock che i suoi figli potrebbero avere.

 

È una cosa a cui non ho mai effettivamente pensato, ma molte mamme si trovano nella stessa situazione. Tra tutte le cose da organizzare: pacchi da fare, contratti da firmare, è facile perdere di vista le reazioni dei nostri figli. E si sa, spesso queste sono imprevedibili. Nel caso della mia amica, (ormai posso considerarla tale) il piccolo ha preso la notizia come un’avventura, ha cominciato a fare domande sulla nuova città, sulla nuova casa, ed è rimasto entusiasta all’idea di vivere vicino ad un Vulcano. Il più grande invece ha puntato i piedi, difatti è già stato un anno di cambiamenti e adattamenti per lui a causa dell’inizio della scuola elementare. L’idea di abbandonare la sua cerchia di amichetti faticosamente conquistata e ricominciare da capo in una nuova città, giustamente, lo spaventa.

 

Purtroppo oltre a rassicurarla sul fatto che comunque tutto si risolverà e averla messa in contatto con altre mamme di Napoli, non ho saputo darle un vero e proprio consiglio su come relazionarsi con il figlio e quindi mi sono detta: proviamo a parlarne sul blog, magari l’esperienza di altre potrà aiutare la nostra Sofia.

Vi é capitato di vivere quest’esperienza? Se sì, ci farebbe davvero piacere parlarne 🙂

 

7 commenti su “Il trauma del trasloco”

  1. la cosa più brutta per il tuo bambino cara Sofia é che lui adesso si era ambientato alla nuova scuola, e ricominciare daccapo gli sembra un’impresa ardua, in più lui non ha “scelto” di andarsene, ti consiglio di venire un pò più spesso a Napoli per fargli almeno scoprire la zona prima del trasferimento, magari portandoli al parco o al mare dove potrebbero iniziare a farsi nuovi amichetti e perché no, anche fargli visitare la scuola che frequenterà il prossimo anno.

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  2. E’ vero, a volte il trasloco può essere un’esperienza traumatica. Tuttavia a volte il tutto può essere facilitato da un’impresa che vanta anni di esperienza nel settore. La scelta della ditta è quindi molto importante per il successo del trasloco!

    Sinibaldi Traslochi

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  3. Effettivamente il trasloco può essere traumatico, per questo è fondamentale la scelta del traslocatore. Ci è capitato di dover intervenire in casi di traslochi fatti da semi professionisti che si protraevano per giorni, quando invece con i mezzi corretti e il personale adatto un trasloco si può completare anche in mezza gioranta, diminuendo notevolmente il disagio.

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  4. Ho letto con attenzione il post e penso che i bambini abbiano una capacità enorme di adattarsi ad un trasloco. Anche se non ne comprendono pienamente le ragioni possono viverlo come un momento emozionante e ricco di curiosità. Può invece rivelarsi un trauma se i genitori non li seguono nel momento in cui devono integrarsi nel nuovo ambiente

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