L’ Italia non è un paese per mamme

Stavo leggendo questo articolo su genitori crescono che si domandava come mai in Francia c’e’ il 2,1 % di natalita’ contro l 1’3% di quello dell’ Italia, Spagna e Grecia, paesi dove poi la maternita’ sarebbe cosi’ osannata? Nonostanta poi in Francia il congedo parentale sia di sole 10 settimane molto inferiore di quello Italiano (che lo stesso da mamma mi sembra brevissimo) dovrei lasciare a qualcuno mio figlio di tre mesi … non ce la potrei mai fare!

Poi la sorpresa in questa frase:

“Le nazioni con una percentuale di occupazione femminile più alta, sono anche quelle che hanno un tasso di fertilità più alto.”

Mentre si sarebbe tentati di pensare il contrario, ovvero le mamme che stanno a casa (come me) fanno piu’ figli, perche’  ne hanno il tempo e la voglia (se sono state a casa per crescere i figli).

Proprio ieri ero in Olanda da Ikea e notavo che c’erano molte famigli con tre figli, ma come fanno che lavorano tutte? E le nonne qui te lo scordi che ti aiutano??? Da noi in Italia le famiglie con tre figli sono guardate con scetticismo, rasentano (spesso) la poverta’ , motivo per cui sono cosi’ combattuta nel fare un altro figlio, e i soldi…. e la casa… e il blog …. come si fa’?

Poi si lamentano che la natalita’ e bassa ma se non ci aiutano? Se una i figli li vorrebbe fare, ma poi significa che sono altri tre anni agli arresti domiciliari, per quanto ti piacciono i figli pensarci un po’ e’ lecito o no?

Mia sorella (che vive in Olanda) mi diceva che qui si vedono spesso le famiglie con tre figli, ma mi confermava anche che sono famiglie ricche, dove entrambi i genitori hanno un buon lavoro, una casa grande e la possibilita’ di pagarsi il nido che qui si’ che ne sono tantissimi, e aperti fino a tarda sera, ma a costi esorbitanti. Molto piu’ alti di quelli in Italia, e comunque anche le mamme olandesi dopo due mesi la mamma deve rientrare al lavoro.

Allora perche’ fanno tanti figli? Perche’ come in Francia lavorano tutte, rientrano presto al lavoro e quindi non hanno uno stop di carriera e si possono permettere di mantenerli. Mia sorella mi diceva che un discorso a parte sono le mamme separate, che hanno maggiori difficolta’ praticamente una mamma italiana in famiglia e’ equiparata ad una mamma sola all’estero, non voglio nemmeno immaginare come se la passano quelle che vivono in Italia da sole!

P.s. mi è venuto in mente che forse non è nemmeno un paese per donne 🙁

18 commenti su “L’ Italia non è un paese per mamme”

  1. Interessante questo articolo. Vivendo in Francia, posso testimoniare che qui la maggior parte delle famiglie è composta da due/tre figli e non solo le famiglie benestanti. E’ vero che la maternità è più breve (16 settimane in totale, 6 prima del parto e 10 dopo, per un primo o secondo figlio) che in Italia, ma ci sono molti incentivi per aiutare le donne a rientrare rapidamente nel mondo del lavoro.
    Il nido è molto meno caro che in Italia (esempio: mio figlio ci va dalle 8.30 alle 17, dal lun al venerdi’, portiamo solo i pannolini, e paghiamo 342 euro al mese) e la maggior parte restano aperti fino alle 18-18.30.
    Se non si trova posto al nido si puo’ ricorrere all’assistant maternel, una figura professionale tipo bay sitter ma “certificata”, che ha seguito dei corsi di formazione obbligatori e che accoglie i bambini nella sua casa (max 3). Ovviamente la casa deve rispondere a vari requisiti di sicurezza e confort. Ebbene, assumendo questa persona, le si paga solo il netto, tutti i contributi le vengono pagati dallo stato, e si ha anche un rimborso parziale delle spese, che dipende dal proprio reddito.
    La parte eccedente puo’ essere dedotta al 50% dalla dichiarazione dei redditi, a credito d’imposta, ovvero se vai in negativo lo stato ti rimborsa.
    Inoltre, ci sono altri due fattori che invogliano i francesi a fare figli:
    – il quoziente familiare (più figli a carico hai, meno tasse paghi)
    – le “allocations familiales”, ovvero gli assegni familiari, sempre pagati dallo stato
    Ecco come si spiega il tasso di natalità francese!
    Ciao ciao
    Susanna (residente in Francia dal 2006)

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  2. grazie Susanna per la tua testimonianza, mi auguro che non dovremmo trasferirci tutte in Francia, ma piuttosto che l’Italia e gli italiani trovino il modo di prendere esempio da queste realta’ piu’ favorevoli della nostra alla maternita’

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    • E’ quello che mi auguro anch’io.
      Seguo meglio che posso le notizie italiane e sento ricorrere spesso la parola “europa”, il più delle volte per giustificare scelte politiche piuttosto impopolari. Beh, spero che chi di dovere prenda spunto dagli altri paesi europei non solo per fare cassa ma anche per mettere in piedi una seria politica di sostegno alle famiglie.
      Si potrebbe, ad esempio, partire con l’introduzione del quoziente familiare. Sarebbe un segno di civiltà.

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        • Il quoziente familiare serve per calcolare l’equivalente francese dell’IRPEF: è il reddito imponibile diviso per il numero di parti fiscali.
          Ogni adulto conta per 1, ogni bambino (fino a due) conta 0.5, dat terzo in poi mi pare che contino per 1 anche i bambini.
          In base alla cifra ottenuta si paga l’imposta sul reddito, ci sono delle fasce di reddito con aliquote differenti (un po’ come in Italia, credo)

          Quello che è certo è che più persone a carico si hanno, meno tasse si pagano, com’è giusto che sia, a mio avviso. Ciao!

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  3. io sono una mamma di un bambino di 4anni.. da sola… suo “padre” non c’è fisicamente e tantomeno materialmente (sto st*****!!!!) faccio una fatica assurda cavolo! per fortuna ho i miei genitori che mi danno una mano a tenerlo e per i primi 3anni oltre al lavoro di giorno sono riuscita a lavorare 3sere a settimana.. ma è uno scandalo non avere aiuti… con tutte le tasse che paghiamo c’è davvero poco in cambio.. che peccato…
    però… non tornerei indietro! nonostante i sacrifici lo rifarei subito!

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    • cara Linda nessuno di noi tornerebbe indietro e come si fa’? io resto convinta che fare i figli sia la gioia piu’ grande ma ch efatica! soprattutto per chi come te e’ icappata in uno s ….! come dici tu 🙂 ti auguro di trovare un brav’uomo perche ‘ci sono te l’assicuro.

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  4. Angela carissima, non sapevo che all’estero il periodo di astensione obbligatoria fosse più corto del ns, come sai ho due figli e per entrambi sono stata a casa il solo periodo di astensione obbligatoria (5 mesi in totale) a cui ho aggiunto i 30 gg di aspettativa che per le lavoratrici statali sono retribuiti al 100%. Ci sono poi altri 150 gg a retribuiti al 30% e 30 gg di malattia bambino per i primi 3 anni. Io ho i miei genitori che mi supportano molto e per qs mi sono potuta “permettere” 2 figli altrimenti sarebbe stato quasi impossibile. Avendone due vicini e non avendo reddito alto ho avuto la fortuna di avere il nido comunale (a Roma è come vincere al superenalotto) e fino a qlc tempo fa le tariffe non erano particolarmente alte, il primo anno che andavano entrambi era previsto uno sconto del 30%. Cmq non ho mai pagato più di 150€ al mese. Ora, come tutte le tariffe, anche quelle sono state ritoccate e i costi sono quasi raddoppiati. Il problema però non è solo relativo ai primi 3 anni, ma anche a tutto quello che viene dopo, a quando si ammalano, ai mesi estivi in cui non c’è scuola (almeno il nido chiudeva solo ad agosto anche s eportarli col caldo ti painge il cuore), alle giornate in cui sei impeganto e che vorreti trascorrere con loro.
    ciao

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    • cara Emanuela hai ragione che non c’e’bisogno di aiuto solo per i primi tre anni infatti i miei figli li hanno superati ma ho avuto da poco un altra opportunita’ di lavoro che ho dovuto rifiutare, ma come farei? io non ho nessuno che mi puo’ aiutare, la scuola ogni tre e due ti avvisa il giorno prima per il giorno dopo che una volta c’e’l’emergenza neve e una volta non c’e’corrente e poi c’e’la riunione e cche cavolo! perr non parlare dell’estate 3 mesi di vacanza li fanno solo i nostri figli!

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  5. purtroppo l’italia è un paese maschilista non c’è parità nemmeno in politica figurati se e leggi possono essere fatte per le donne, un po il post che avevo scritto qualche tempo sulla nostra situazione economica attuale e come se non bastasse lo stato c mette ancora piu in ginocchio la vedo molto dura per il futuro e per i prossimi, minimo 10 anni

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  6. Carissima; interessante il tuo articolo !!!
    Come sai io vivo in Germania, e qui fare figli x le donne non e´ un problema, anzi !!!!
    Lo stato ti aiuta molto economicamente, permettendoti di stare a casa e crescere comodamente i tuoi figli. Inizia ad aiutarti dalla gravidanza, non ti costa nulla il ginecologo ne´le analisi particolari se vengono richieste dal ginecologo stesso. Lo stato ti invia 1.600 euro circa verso i 7 mesi di gravidanza che ti servono per il corredino e x arredare la stanzetta. Al parto scatta l´assegno familiare che qui ammonta a 184-, per bambino, ma per i primi due anni, in base al reddito, puoi avere anche il doppio. L´asilo costa circa 82-, al mese ma non c´e´mensa e funziona poco di pomeriggio. Inoltre mantenere un bimbo piccolo qui costa poco, dai pannolini al latte in polvere gli sconti e le promozioni sono aal´ordine del giorno. Mi sono chiesta mille volte perche´ in germania esiste questa tipo di politica sociale….la risposta e´semplice, piu´figli una donna fa, piu´soldi entrano in casa e quindi una donna preferisce rimanere a casa piuttosto che lavorare, lasciando cosi´ che la disoccupazione cali.

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    • guarda Palmy forse perché io vivo al Sud dell’Italia ma qui questa dicotomia é molto forte quasi sempre se diventi mamma finisci di lavorare 🙁

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