Il parto di Simona: “ho dato alla luce mio figlio da sola”

Ho chiesto a Simona, la mia comare virtuale, conosciuta sul forum di mammole in quanto eravamo entrambe febbrarine 2010, di raccontarci la sua incredibile storia che io ho vissuto con lei.

L’ultimo messaggio, di Simona, della sera prima, chiedeva: “secondo voi chi è la prossima?” e poi continua dicendo che si sentiva che sarebbe toccato a lei, e la mattina mi arriva un sms con la lieta notizia. Grazie Simona, per aver condiviso questo parto eccezionale che ha dato alla luce il mio figlioccio. 🙂

 

 

Sono le ore 5:00 del 27-01-10 ed ha visto la luce Saverio. Mi sveglio intorno alle due di notte, con un dolore debole al basso ventre.

Vado in bagno, torno a letto e il dolore passa.

Dopo dieci minuti di nuovo un dolore, mi sento strana, non riesco a riprendere sonno.
Sveglio Roby, gli dico che non mi sento bene e penso siano le classiche contrazioni preparatorie.
Passiamo i sucessivi 30 minuti circa guardando la tv.. c’è un film con Franco e Ciccio, ma il mio pensiero è altrove.
Chiamo in ospedale, sono all’incirca le 3:45
“ciao.. buonasera.. sono Simona B. .. è dalle due che ho dei dolori e non passano anzi sono molto ravvicinati” l’ostetrica dall’altra parte del telefono mi dice con poca convinzione “vieni controlliamo”
Roby nel frattempo si fa il caffè, si fuma la sua sigaretta, fa tutto in perfetta calma ma i miei dolori si intensificano ogni 2-3 minuti
Non riesco a vestirmi, mi fa malissimo lo chiamo e gli chiedo di aiutarmi.
tra un dolore e l’altro durante la vestizione ho la rottura delle membrane e la voglia di spingere arriva subito.
Non spingo perchè ho paura che non sia il momento giusto ed ho paura di lacerarmi.
Roby va a prendere la macchina, gli chiedo di non lasciarmi da sola perchè sto male…
Nel frattempo mi aggrappo al mobiletto dell’ingresso e comincio a spingere, non posso più farne a meno.
Salita sul sedile dietro dell’auto che era stato coperto con 2 cerate ed un asciugamano (li teniamo perchè Irene soffre di mal d’auto) comincio a non ragionare più molto.
I dolori sono fortini ma mai e poi mai avrei pensato che fossi lì lì per partorire anche se non riesco a smettere di non spingere.
Anche Roby è ignaro di quello che sta succedendo, non va veloce.. poi mi dirà di non aver mai oltrepassato i limiti dei 50 km orari.
Arriviamo in ospedale (dista da casa nostra al massimo 10 minuti), ci stanno aspettando, quindi Roby scende dall’auto è suona il campanello per farsi aprire la sbarra ed io ho un dolore immenso, sento un bruciore fortissimo e grido a Roby di sbrigarsi.
Il tempo di arrivare all’ingresso (50 mt), Roby scende per suonare l’ennesimo campanello (ovviamente sbaglia e pigia quello del reparto di medicina ) e li per me è l’apoteosi del dolore.

Una spinta e sento la testa fuori, 15 secondi con un’altra spinta Saverio nasce.
Si incastra tra la mia gamba e la gamba della tuta e finalmente il suo primo “nghe” che non dimenticherò mai e poi lo sento muovere.
Urlo a Roby che è nato e di dire alle ostetriche di scendere.

Arrivano prontamente, mi fanno sdraiare sul sedile, prendono Saverio e me lo mettono sulla pancia e mi dicono subito che sta bene è che è bello rosa, lo copriamo con la mia giacca e quella del papà. Scoprirò poi che ho dato alla luce un bel bimbotto di 3090 gr per 50 cm di lunghezza.
Ero sconvolta, non mi rendevo conto di quanto era successo.
Sono tutti presi dall’agitazione e dalla fretta, fa un freddo cane, e solo Roby si pone il problema di guardare l’ora, Saverio è nato alle 5:00
Solo dopo aver effettuato il taglio del cordone mi fanno salire in reparto e ben presto mi rendo conto di quanto mi è accaduto, ho dato alla luce mio figlio da sola, senza l’aiuto di nessuno e non smetto mai di ripetermi che sono stata grande (scusate la modestia ).
Finisco di scrivere questo post guardando il mio cucciolo d’uomo dormire, mi sento una donna veramente realizzata.

12 commenti su “Il parto di Simona: “ho dato alla luce mio figlio da sola””

  1. che bella storia! mi immedesimo molto perchè anche il mio secondo parto è stato molto veloce anche se io sono arrivata in clinica ( è di fronte casa di mia madre, dovevo solo attraversare la strada, che fortuna!!!)un bacio a questa mamma!!

    Rispondi
  2. Anch’io la mia prima figlia ho rischiato di partorirla in auto, sapete? Cioè… forse sto esagerando però ci sono andata vicino:)
    Sono arrivata di corsa in clinica dopo una ventina di minuti di viaggio dal paese dove mi ero appena trasferita e l’ostetrica ha subito esclamato: “Signora, ma che cosa aspettava a venire da noi, voleva partorire per strada?”….le spiegai che le contrazioni si erano intensificate in pochissimo tempo, senza preavviso e che ci eravamo precipitati subito e lei quasi non voleva credermi 😀

    Comunque, Simona è stata bravissima….che parto specialissimo, complimenti per tutto!

    Rispondi
    • mia cara Maris stè ostetriche non sono mai contente prima ci fanno il terrorismo che non dobbiamo andare troppo presto perchè con il primo parto ci vogliono un sacco di ore, possono essere solo contrazioni preparatorie e bla bla bla poi se andiamo tardi ci sgridano … e si mettessero daccordo! 😉

      Rispondi
  3. Che bella storia! Hai ragione ha sentirti realizzata hai avuto grinta. Certo se tuo marito si sarebbe accelerato un tantino . . . . . Bravo saverio che ha stupiti tutti con la sua nascita e brava la sua mamma!

    Rispondi

Lascia un commento

18 + 6 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.